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Dialogo con la mia coscienza N°25

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(Coscienza) – Ti vedo preoccupata –
( Io ) – Lo sono –
(Coscienza) – Capisco…Sono giorni difficili… –
( Io ) – Difficili?!? Sono proprio brutti, più delle canzoni di Paolo Conte quando non le canta Paolo Conte e si presentano all’improvviso come quei ciclisti della domenica schierati come le frecce tricolore davanti alla macchina e senza possibilità di superarli. –
(Coscienza) – Devi trovare il conforto e la forza di andare avanti nelle cose che ti hanno reso felice –
( Io ) – Non lo so… –
(Coscienza) – Dai, provaci! –
( Io ) – Non è facile… La mia memoria sembra annebbiata. –
(Coscienza) – Su, fai uno sforzo! –
( Io ) – Va bene…Allora, cerco di andare indietro nel tempo…
(Coscienza) – Sì –
( Io ) – Quando la tranquillità regnava sovrana… –
(Coscienza) – Vai! –
( Io ) – Nessuno si lamentava… –
(Coscienza) – Bene! –
( Io ) – E ogni cosa era al suo posto… –
(Coscienza) – E allora? –
( Io ) – Pangea! –

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Dialogo con la mia coscienza N°10

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(Coscienza) – A cosa pensi? –
( Io ) – Sai, vedere in questi giorni carri, sfilate e costumi d’ogni tipo mi ha fatto
venire una gran voglia di mascherarmi.
(Coscienza) – E da cosa? –
( Io ) – Non so…fata, principessa o dama dell’ ‘800 con un vestito
bello, ingombrante, con tanti merletti e le cuciture dorate. –
(Coscienza) – Perchè non lo fai, è un desiderio facile da realizzare . –
( Io ) – E vincere il premio “Disagio 2014”? Sarebbe di cattivo gusto,
non sono più una bambina…
(Coscienza) – Allora potresti travestirti in un modo da non essere riconoscibile,
non sarà il vestito dei tuoi sogni, ma è pur sempre qualcosa. –
( Io ) – E’ una buona idea! Ma come? Come? Fammi pensare…
Un vestito che mi renda del tutto irriconoscibile….uhm…
da uomo, panda…Catwoman…AH, ci sono!
Uscirò in tuta e struccata.

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Il frigo

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frigoAprire il frigo, anche solo per prendere un po’ d’acqua, è sempre il pretesto per un rapido inventario da fase REM della scadenze o deperibilità in corso degli alimenti che lo riempiono. Tutto necessario per chi (altro…)

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La paura numero uno

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punturaATTENZIONE: il contenuto di quanto leggerete è non adatto ad un pubblico di età inferiore ai 35 anni.

Mi capita spesso di cercare su internet qualcosa e trovarne tante altre più interessanti al punto da dimenticare l’ indagine iniziale
Questo è quanto è successo quando mi sono imbattuta nell’immagine (altro…)

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Dialogo con la mia coscienza N°35

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(Coscienza) – Milena… –
( Io ) – Zitta zitta –
(Coscienza) – Che c’è? –
( Io ) – Devo fare una cosa –
((Coscienza)- Cosa? –
( Io ) – Un appello a quelli che mandano in onda gli spot di intimo femminile –
(Coscienza) – Vai –
(Io ) – Vado. Ecco il mio appello: la smettete? –
(Coscienza) – Che succede? –
( Io) – E mai possibile che nella tv in questo periodo si debbano vedere più slip e reggiseni che pandori e panettoni? Donne perfette pure al luminol che si alternano alla confezione regalo di torroncini, nella stessa sequenza, uguale scansione come se il Natale si festeggiasse in mutande, manco fossimo appena usciti dalla banca.
(Coscienza)- Un po’ di invidia, eh… –
( Io ) – Ma chi?!? Io?!? AHAHAHAHAHAHAHAHahahahahahahahaSì.
(Coscienza) – Beh, con quelle cose indosso potresti fare anche tu la modella –
( Io ) – Ma dai… Davvero? –
(Coscienza) – Davvero! Hai presente quelle foto degli articoli comprati su internet con la didascalia “quando ordini qualcosa online e quando ti arriva a casa”? Ecco, tu saresti “quando ti arriva a casa” –
( Io ) – Sei così impegnata ad essere cattiva con me che non riesci neanche a capire fino in fondo cosa volessi dire… –
(Coscienza) – Dai, parla…-
( Io ) – L’altra sera ero rilassata sul divano con mio marito ed indossavo il mio bucolico pigiama rosa a fiorellini azzurri, le ciabatte da casa, gli occhiali che metto a fine giornata dopo aver tolto le lenti a contatto e passa una di queste pubblicità, lunghe tra l’altro. Ho avuto tutto il tempo di sentirmi più brutta di una canzone di De Gregori quando non la canta De Gregori.
(Coscienza) – Certo che se se Leopardi avesse visto Silvia così conciata, non se ne sarebbe mai innamorato e se ne sarebbe guardato bene dal dedicarle poesie. E forse sarebbe stato un uomo felice. –
( Io )- Dai, non ti ci mettere pure tu… –
(Coscienza) – Va bene, forse stavolta sono stata un po’ troppo severa con te –
( Io ) – E dire che siamo vicini al Natale. –
(Coscienza) – A proposito, mi raccomando di non onorare la tavola più del dovuto –
( Io ) Non preoccuparti, il tempo avanza ed i desideri cambiano –
(Coscienza) – Cioè… –
( Io ) – Pandori
+ Pandora.

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Dialogo con la mia coscienza N°26

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(Coscienza) – Stai facendo un bilancio? –
( Io ) – Beh, sì…Prendevo la macchina anche per girare tra le corsie del supermercato e in palestra ci sarei andata solo se ci fosse stato un buffet, non avrei mai creduto di riuscire a fare sette mesi senza esitare. –
(Coscienza) – Sei proprio soddisfatta. –
( Io ) – Certo, e ripeterò questa esperienza anche il prossimo anno per il mio benessere fisico e mentale: mangio meno, meglio, sono rientrata nei miei jeans preferiti, ho cominciato ad ascoltare musica nuova che sento durante gli allenamenti e riesce a rilassarmi anche fuori da quell’ambiente. A proposito di canzoni, ho cercato Hozier su Wikipedia ed ho visto che 1990 era la data di nascita. “Possibile che abbia 15 anni?”, mi sono  detta: 25 anni, chi è nato nel 1990 ha 25 anni, ti rendi conto?!? –
(Coscienza) – Devi pensare che i nati nel 1997 quest’anno prenderanno la patente. Basta fare due conti.
Mi dicevi della musica…Oltre ad Hozier, chi ti piace adesso? –
( Io ) – Ed Sheeran, Radiohead, Ligabue…-
(Coscienza) – La compagnia non ti manca… –
( Io ) -… e Vasco Rossi. –
(Coscienza) – ….. –
( Io ) – Capito? Ehi, ci sei ancora? –
(Coscienza) – Vasco Rossi, eh? Solo per questo, se fossi in tuo marito, penserei seriamente di diventare il tuo primo marito. –
( Io ) – Dai, non esagerare! –
(Coscienza) – E tu rimangiati la parola. –
( Io ) – Giammai! –
(Coscienza) – Perchè? –
( Io ) – Ho paura d’ ingrassare… –

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Dialogo con la mia coscienza N°17

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(Coscienza) – A cosa stai pensando? –
( Io ) – Perchè non riesco a dire di no a nessuno? –
(Coscienza) – Spiegati meglio. –
( Io ) – Non riesco a dire di no a favori che contrastano con i miei impegni, noiosi inviti a cena, alle richieste dei miei figli compresa l’annuale candidatura a rappresentante di classe di entrambi, alle infinite conversazioni sul pianerottolo con la logorroica vicina che “Ah, signora mia, non mi dica, l’altro giorno bla…bla…bla…e poi bla…bla…” noncurante del telefono che squilla da un’eternità ed io sono già in ritardo per il pranzo. Mi lascio continuamente intrappolare. –
(Coscienza) – Questo è dovuto all’amigdala dove è registrato l’archivio emotivo, memore di un amore infantile subordinato a un gesto o a un’azione che da adulti portano a costruire l’autostima sull’altrui approvazione rinunciando ai propri desideri, con l’inevitabile conseguenza a non saper mai dire di no.
Hai capito? –
( Io ) – No! –
(Coscienza) Ok, sei guarita. –

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Lo strano vicino

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Ero già da un po’nel negozio di scarpe senza riuscire a trovarne un paio da abbinare a quel vestito appeso da un paio di giorni ad un’anta dell’armadio in camera da letto, forse per convincermi che era stato un buon acquisto o forse per trovare il coraggio di restituirlo: troppo fasciato, troppo scollato, troppo verde…Verde? Ma come mi era venuto di prendere un abito del colore che non uso neanche per lo straccio per la polvere e proprio per quell’importante evento…?
Guardavo sconsolata la strada dalla vetrina, mentre attendevo seduta sullo scomodo puff l’arrivo della paziente commessa, costretta a recarsi per l’ennesima volta in deposito a cercare delle calzature che forse non erano state ancora create o addirittura pensate. Meditavo seriamente di declinare l’invito alla presentazione di quell’ importante libro quando riconosco, fermo lì, sul ciglio della strada, il mio strano vicino: un uomo silenzioso, poco socievole, dallo sguardo basso, sempre addosso gli stessi vestiti e la stessa indefinita età da almeno un decennio, niente si sapeva del suo passato e ancora meno del suo presente, mai una risposta ad un mio saluto, una voce, un suono o un rumore provenire da casa sua, mai avuto bucato steso, una macchina, un motorino, una bici, un amico, un cane, un gatto, solo un canarino che teneva nel balcone, decorato da un’esagerata vegetazione per scoraggiare occhi curiosi ed indiscreti, dove lo vedevo ogni giorno mettergli acqua e mangime e coprire di sera la gabbia per proteggerlo dalla luce intermittente dell’ insegna del B&B antistante.
Continuavo ad osservarlo, pensando quanto fosse insolito vederlo nella più trafficata via del centro, tra ingorghi ai semafori, affollati tavolini dei bar, gente che corre guardando ansiosa l’orologio e parla animatamente al telefono…In un gesto improvviso si gira verso di me, accenna un sorriso alzando appena la mano e si allontana senza accorgersi che avevo ricambiato quell’indimenticabile gesto.
Non lo vidi mai più.
Era la donna più bella che avessi mai conosciuto.

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La scena

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La luce discreta del tardo pomeriggio illumina l’esile figura di una donna intenta a curare i suoi fiori, sfiorandoli delicatamente, come se accarezzasse la testa di un bambino, per non sciupare la cornice variopinta di quella finestra da cui si può scorgere un cielo che minaccia pioggia. Alle sue spalle un’enorme stanza, ormai quasi del tutto buia e resa ancora più oscura dalle pesanti tende strategicamente chiuse, un uomo in camicia con le maniche arrotolate, il nodo della cravatta allentato, l’espressione incerta ed impaurita dal suo stesso gesto, estrae dal cassetto dello scrittoio una scatola di latta, sigillata con nastro adesivo ai quattro lati ed un biglietto ingiallito con una scritta sbiadita dal tempo :”Alza gli occhi e guarda davanti a te.”
Solleva lo sguardo e si accorge di quella ragazza davanti a sè, immobile e curiosa, mentre osserva il custode raddrizzare il quadro su cui è dipinta l’enigmatica scena.

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Dialogo con la mia coscienza N°15

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(Coscienza) – Cosa c’è? –
( Io ) – Ieri sera guardavo la tv sul divano con mia figlia che mi mostrava articoli e foto degli One Direction mentre io cedevo alla mia stanchezza fino ad addormentarmi mentre lei continuava a dirmi “Ma non ti interessa quello che ti dico? Ti sto annoiando?”
E oggi dovrei affittare il Lazio e buona parte dell’ Abruzzo per metterci tutti i miei sensi di colpa…-
(Coscienza) – Però stamattina le hai fatto trovare il cornetto a colazione e hai chiarito che eri sfinita, riprendendo il discorso da dove l’avevate interrotto. Dunque, La Valle d’Aosta può bastare per i tuoi sensi di colpa.
( Io ) – Non fare la spiritosa!
(Coscienza) – No,non esistono uomini fedeli, solo uomini pigri. –
( Io ) – E questo che c’entra? –
(Coscienza) – Te lo chiedevi prima e non vorrei che domani mi chiamassi per questo. –
( Io ) – E perchè no? –
(Coscienza) – Negli ultimi tempi mi hai fatto lavorare molto e vorrei la giornata libera… –
( Io ) – No, non posso. –
(Coscienza) – Perchè? –
( Io ) – Domani mi peso. –