timeFermarsi? Mai! Non vuoi, non puoi….Di primo  mattino si esce da casa di corsa e solo fuori ci guardiamo  nei vetri delle macchine o dei negozi perchè non c’è tempo per riflettersi e ancora meno per riflettere. E vedi mamme accompagnare i figli a scuola sostenendo zaini e dialoghi frettolosi come il loro passo, conversazioni fugaci e  distratte dallo sguardo all’orologio impietoso che le ricorda il ritardo dal lavoro e le impone di rimandare alla sera il suo ruolo di madre attenta . Automobilisti che imprecano per un semaforo rosso, una mancata precedenza, la ricerca inutile di un parcheggio, perdendo quei preziosi minuti che stanno sulle dita di una mano, ma che sarebbero serviti a fare tanto altro.
E’  un quadro tanto desolante quanto chiarificatore sull’assenza dei Kolossal stile Ben- Hur, sull’ invenzione degli audiolibri, degli acquisti online, delle insalate già tagliate, i sughi pronti, l’uso smodato ed improprio delle abbreviazioni nella comunicazione scritta  moderna o nell’utilizzare  e citare orari di  cronometrica precisione e a volte deviando la traduzione dell’inglese “of course” in ” di corsa”.
E’un lusso ammazzare il tempo,
da cialtroni perdere tempo,
tutti gli altri non hanno mai tempo, dimenticandosi di vivere.
“A che serve passare dei giorni se non si ricordano?” (Cesare Pavese)