worldNel migliore dei mondi possibili sarebbero sempre   le nove di sabato sera, la vita  sarebbe leggera  come le ballerine di Degas, 
avrebbe la colonna sonora  come nei film ed il tecnico delle luci di Barbara d’ Urso, le donne non indosserebbero gambaletti o leggins, avrebbero tutte l’ inimitabile sensualità di Marilyn e non vedremmo mai uomini col borsello o i calzini bianchi. Sarebbe sempre estate, non esisterebbero i centri commerciali, gli operatori dei call center, le raccolte punti, gli ausiliari del traffico, le interruzioni pubblicitarie, le ciliegine sulle torte che non mangia mai nessuno, i labirintici editoriali di Santoro, le asettiche e tristi sale d’attesa con le riviste datate degli studi medici e nessuno staccarebbe più il bollino sul prezzo del libro regalato.
I bambini sarebbero sempre sporchi di terra,  gli impiegati agli sportelli e le commesse dei negozi gentili e felici di vederci, i parrucchieri attenti mentre descrivi il taglio che vorremo, le buone occasioni e gli incontri speciali ci aspetterebbero a braccia aperte come quegli uomini eleganti attendevano Wanda Osiris in fondo alle scale. Nel migliore dei mondi possibili non conosceremmo le bugie, i compromessi, la falsità, le calunnie, i luoghi comuni, le frasi fatte,  i sorrisi di circostanza, le scarpe ballerine ed i peli superflui, vivremmo sempre scalzi, con il mare negli occhi, il sole nel cuore ed un sorriso sempre in tasca.