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Ridatemi Carosello

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urlTelevisione: quella di oggi è come quando un ospite sgradito, indesiderato, (altro…)

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Dialogo con la mia coscienza N°2

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(Coscienza) – Ti vedo triste.
( Io ) – Lo sono.
( Coscienza ) – Cosa è successo?
( Io ) – Sono molto dispiaciuta per un’ improvvisa perdita.
(Coscienza ) – Chi è morto?
( Io ) – Brian.
(Coscienza) – Un tuo amico?
( Io ) – No, un cane.
(Coscienza) – Di una tua amica?
( Io ) – Non proprio, era il cane dei Griffin. Sai, quel cartone animato americano…
(Coscienza) – ………..
( Io ) – Ok, la smetto.

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Memorie

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Ogni volta che sento notizie di ingiustizie e pregiudizi con protagonisti i bambini, da adulto e genitore provo indignazione e sgomento, ma da ex bambina sento ancora la stessa tristezza.
Mi riferisco alla vicenda del sindaco di Vigevanoscuola (altro…)

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Dialogo con la mia coscienza N°13

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Coscienza) – A che pensi? –
( Io ) – Di avere una fervida immaginazione. –
(Coscienza) – Perchè? –
( Io ) – Sai, quando metto i guanti per lavare i piatti, penso di essere un chirurgo che si appresta ad un importante intervento, mentre mi trucco, fantastico di essere nel camerino di un teatro gremito di gente in attesa della mia uscita, se esco di fretta con la macchina, immagino di dover andare ad una riunione con importanti uomini d’affari che aspettano solo me per cominciare….Forte, vero? –
(Coscienza) – Direi inquietante… –
( Io ) – Ad esempio, in questo momento tu sei Freud ed io una sua paziente…
(Coscienza) – Parlando sempre di questo preciso momento, cosa pensi che sia
quello davanti a te? –
( Io ) – Un lettino per massaggi per un lungo trattamento rilassante in un’esclusiva
beauty farm –
(Coscienza) – E invece? –
( Io ) – E’ l’asse da stiro con una montagna di panni da stirare. –
(Coscienza) – Beh, credo allora sia meglio non perdere altro tempo. –
( Io ) – Ok, ciao. –
(Coscienza) – Vai, vai..-

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nostalgicaMENTE

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La mia generazione (40 anni e dintorni) rappresenta l’anello di congiunzione tra il passato remoto e il futuro anteriore.L’epoca, la mia, in cui (altro…)

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40 e dintorni

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quarantaNon avrei mai pensato che un giorno sarei arrivata a dire che quella dei quarant’anni e dintorni fosse l’età più bella.  Lo affermo (altro…)

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La scena

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La luce discreta del tardo pomeriggio illumina l’esile figura di una donna intenta a curare i suoi fiori, sfiorandoli delicatamente, come se accarezzasse la testa di un bambino, per non sciupare la cornice variopinta di quella finestra da cui si può scorgere un cielo che minaccia pioggia. Alle sue spalle un’enorme stanza, ormai quasi del tutto buia e resa ancora più oscura dalle pesanti tende strategicamente chiuse, un uomo in camicia con le maniche arrotolate, il nodo della cravatta allentato, l’espressione incerta ed impaurita dal suo stesso gesto, estrae dal cassetto dello scrittoio una scatola di latta, sigillata con nastro adesivo ai quattro lati ed un biglietto ingiallito con una scritta sbiadita dal tempo :”Alza gli occhi e guarda davanti a te.”
Solleva lo sguardo e si accorge di quella ragazza davanti a sè, immobile e curiosa, mentre osserva il custode raddrizzare il quadro su cui è dipinta l’enigmatica scena.