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Lo strano vicino

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Ero già da un po’nel negozio di scarpe senza riuscire a trovarne un paio da abbinare a quel vestito appeso da un paio di giorni ad un’anta dell’armadio in camera da letto, forse per convincermi che era stato un buon acquisto o forse per trovare il coraggio di restituirlo: troppo fasciato, troppo scollato, troppo verde…Verde? Ma come mi era venuto di prendere un abito del colore che non uso neanche per lo straccio per la polvere e proprio per quell’importante evento…?
Guardavo sconsolata la strada dalla vetrina, mentre attendevo seduta sullo scomodo puff l’arrivo della paziente commessa, costretta a recarsi per l’ennesima volta in deposito a cercare delle calzature che forse non erano state ancora create o addirittura pensate. Meditavo seriamente di declinare l’invito alla presentazione di quell’ importante libro quando riconosco, fermo lì, sul ciglio della strada, il mio strano vicino: un uomo silenzioso, poco socievole, dallo sguardo basso, sempre addosso gli stessi vestiti e la stessa indefinita età da almeno un decennio, niente si sapeva del suo passato e ancora meno del suo presente, mai una risposta ad un mio saluto, una voce, un suono o un rumore provenire da casa sua, mai avuto bucato steso, una macchina, un motorino, una bici, un amico, un cane, un gatto, solo un canarino che teneva nel balcone, decorato da un’esagerata vegetazione per scoraggiare occhi curiosi ed indiscreti, dove lo vedevo ogni giorno mettergli acqua e mangime e coprire di sera la gabbia per proteggerlo dalla luce intermittente dell’ insegna del B&B antistante.
Continuavo ad osservarlo, pensando quanto fosse insolito vederlo nella più trafficata via del centro, tra ingorghi ai semafori, affollati tavolini dei bar, gente che corre guardando ansiosa l’orologio e parla animatamente al telefono…In un gesto improvviso si gira verso di me, accenna un sorriso alzando appena la mano e si allontana senza accorgersi che avevo ricambiato quell’indimenticabile gesto.
Non lo vidi mai più.
Era la donna più bella che avessi mai conosciuto.

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Pensieri

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DSC_8185Me ne stavo seduta in riva al mare a riflettere e pensavo a cosa (altro…)

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nostalgicaMENTE

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La mia generazione (40 anni e dintorni) rappresenta l’anello di congiunzione tra il passato remoto e il futuro anteriore.L’epoca, la mia, in cui (altro…)

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Maturità: ciak si gira!

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maturitaAnche se la mia Maturità risale alla fine del secolo scorso, ogni anno mi sento personalmente ed inevitabilmente coinvolta da questo primo vero ostacolo da adulto della vita. Di buon mattino (altro…)

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Una domenica per caso

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E’ la domenica di una festa programmata da tempo, mi aggiro tra gli invitati vedendo la mia immagine riflessa nelle vetrate con quel vestito scelto solo all’ultimo momento, qualche distratto saluto, una doverosa stretta di mano mentre guardo insistentemente l’orologio che segna quell’ora troppo presto per andarsene e troppo tardi per non esserci mai venuta, esco in giardino lasciandomi alle spalle il sovrapporsi di troppe voci adesso più debole e tenendo tra le mani un bicchiere con l’impronta del mio rossetto lasciata prima di sentire in bocca l’amaro di quell’ aperitivo che non ricordavo neanche di aver preso.
Mi siedo sull’unica panchina, faccio in tempo a togliere solo una scarpa, e prima del sollievo, sento sussurrare -“Anche tu annoiata, vero?”- smentendo la mia convinzione di essere sola ed incrociando quel sorriso che avrei rivisto infinite altre volte nel ricordare il nostro primo incontro in quella noiosa domenica sera.

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La veglia

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LETTOE quel momento, al mattino, in cui non ho ancora del tutto abbandonato gli scenari onirici e   (altro…)

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Basta poco

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1) l’odore e la vista dei fiori freschi in casa

2) guardare il tramonto d’ estate in spiaggia con la mia famiglia

3) l’attimo (altro…)

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Sì, viaggiare

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macchina_400Stavo preparando la cena che avrebbe concluso quella giornata non proprio bella anche se non era successo niente di grave, anzi non era successo proprio niente (peggio perchè non puoi prendertela con niente e nessuno), quando vengo interrotta da mio figlio vestito, equipaggiato e addirittura in ritardo per la partita a calcetto, motivo per cui mi chiede d’accompagnarlo.
Sbuffando e seccata come ogni volta in cui devo lasciare qualcosa a metà, gli dico (altro…)

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Domenica bestiale

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3076576897_c73153e01cfatSe io avessi potuto scegliere dove far atterrare la mia cicogna, sarebbe stato esattamente dove sono nata e vivo: un paesino fiancheggiato da colline ed affacciato sul mare, di ca. 4mila anime , col sindaco che (altro…)

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estatEND

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5031127116_ee9822f45a_zthePer quanto possiamo negare l’evidenza, ostinarci a fare finta di niente, appellarci alla convenzione dei diritti umani, i segnali ci sono tutti: l’estate è finita!
Ricominciano i lunedì a parlare di calcio, riprendono le raccolte a fascicoli in edicola, (altro…)