mascherinaCi sono due momenti della giornata che amo molto : quando vado a dormire e appena mi alzo dal letto.
Il motivo del primo è di facile comprensione a differenza del secondo che necessita di qualche spiegazione e, anche se  sembrano in antitesi tra loro,  hanno in comune quell’atmosfera sospesa e surreale verso cui mi inoltro o dalla quale mi sono appena allontanata: sono la fase del “già sogno” e quella dell’ “ancora sogno”. La fase uno precede il momento prima di addormentarmi, penso a ciò che vorrei mi accadesse nella vita, mettendo in scena i miei desideri con una sequenza di immagini, dialoghi e, nelle notti in cui Morfeo tarda ad arrivare, anche musiche per accompagnare il cortometraggio che, di solito, s’interrompe nel medesimo punto per poi essere ripreso la sera successiva. Negli anni i desideri cambiano, si evolvono e così mutano anche i contenuti di queste personali visioni pre-oniriche ( nonchè la loro durata per una diminuita resistenza fisica) e, se in adolescenza magari sognavo di essere presa per mano dal pubblico da Simon Le Bon per ballare Save a prayer  sul palco con lui , adesso fantastico di diventare una temuta manager, vivere un’indimenticabile vacanza in qualche sperduta spiaggia esotica, diventare sindaco del mio paese o essere la star più attesa la notte degli Oscar, con i fotografi che sgomitano urlando il mio nome per immortalarmi in uno scatto . Tanto non c’è un limite e si può tutto.
La seconda fase si svolge al mattino, davanti ad un caffè fatto bene ed un buon compagno con cui prenderlo, quando riesce facile pensare, progettare o risolvere quei problemi che diventano irrisolvibili col sole alto e così la cena pesante della sera precedente diventa pretesto per pianificare una dieta salutare, l’abitudine a quotidiane passeggiate sul lungomare azzardando addirittura un’ imminente iscrizione in palestra, poi si decide di imbiancare casa, portare la macchina dal meccanico per quel sinistro rumore e, nelle giornate migliori, organizzare un fine settimana, senza trascurare di valutare qualche soluzione per la crisi economica ed il raddrizzamento della torre di Pisa.
Sono le restanti 23 ore che mi fregano!
Quello che la troppa o troppa poca lucidità nella fase dell’ “ancora sogno” rendeva realizzabile, nel corso della giornata diventa difficile e poi impossibile, fino a quando arriva la sera, “già sogno” e tutto ricomincia.