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carta d’identità

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La domenica mattina mia madre aveva sempre la radio accesa per ascoltare le canzoni della hit parade e ” Gran varietà ” con Enrico Vaime che una volta ha detto: “Ogni giorno che passa, somigliamo sempre di più alla foto della nostra carta d’identità”. Non sono d’accordo se penso al mio primo documento di riconoscimento fatto a 18 anni per l’iscrizione all’Università ed il debutto come elettrice, quando le foto migliori sono quelle che ti immortalano per come sei realmente e, invece, per anni sono stata costretta ad esibire, negli uffici o ai posti di blocco, l’immagine in bianco e nero di un sorriso forzato dal fotografo che dispensava meccanicamente consigli di posa senza alzare lo sguardo dall’obiettivo, ma non era riuscito a cancellare l’espressione felice di chi aveva raggiunto il traguardo della maggiore età, l’illusione della libertà per la patente conseguita da poco, una vita da vivere, mille errori da fare e tutto il tempo per correggerli.
E’ domenica mattina ed ho la radio accesa. Sto guardando la mia carta d’identità rinnovata poco più di dieci anni fa, quando le foto migliori sono quelle che ti immortalano diversa da come sei, ma i colori troppo accesi, quasi fluo mi invecchiavano di almeno dieci anni. Adesso mi rivedo in quell’immagine che allora ho giudicato impietosa, anche se l’imperdonabile chiaro scuro delle luci di un insensibile fotografo, non era riuscito a cancellare l’espressione felice di chi era diventata da poco mamma per la seconda volta ed aveva appena comprato casa nei luoghi che mi avevano visto bambina.
Enrico Vaime aveva ragione ed è ancora in radio. L’unica cosa che non è cambiata negli anni.

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Dialogo con la mia coscienza N°16

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( Io ) – BUH! –
(Coscienza) – Ehi, che c’è? –
( Io ) – Niente, volevo solo vedere se eri attenta… –
(Coscienza) – Ormai sono qua. Dimmi. –
( Io ) – Beh, niente di che…Ieri sera ero rilassata sul divano col mio bucolico pigiama rosa a fiorellini azzurri, le ciabatte da casa e gli occhiali che metto a fine giornata dopo aver tolto le lentine, gli chiedo se era buono il pollo mangiato a cena e vedo solo dopo che in tv sfilano bellissime modelle. L’istantanea del disagio. Sono sicura che se Leopardi avesse visto Silvia così conciata, non se ne sarebbe mai innamorato e se ne sarebbe guardato bene dal dedicarle poesie. E forse sarebbe stato un uomo felice.
(Coscienza) – Come ti sei sentita? –
( Io ) – Inadeguata e brutta. –
(Coscienza) – Dai, non eri inadeguata… –

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Buon anno

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Come ogni anno ho trascorso la vigilia con i volti ed i sorrisi delle persone che amo di più, mangiando come se fossimo scampati ad una guerra, sentendo la voce al telefono della mia nipotina troppo lontana ed ingannando il tempo giocando a tombola , mentre qualcuno sbirciava la cartella del vicino e qualcun altro realizzava un cappello in stile “Star Wars” con la scatola del panettone appena mangiato. E con gli occhi puntati sull’ orologio di Raiuno, dove la mezzanotte è più mezzanotte, facciamo a gran voce il countdown sollevando i bicchiere con una mano e coprendo gli occhi con l’altra per paura del tappo/proiettile. Baci, abbracci, qualche frettoloso desiderio espresso con timidezza e determinazione sulle note di quei brani che da sempre accompagnano i trenini televisivi.
E’ stato un anno non facile in cui ho accolto con gioia i momenti più belli ed affrontato le improvvise avversità, per questo considero già una conquista questa splendida routine ed al 2014 non chiedo nulla, neanche che ore sono
e l’unica certezza che ho è di sbagliare la data scrivendo ancora 2013 per i prossimi mesi…

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Quei giorni senza festa

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I giorni non festivi nel periodo natalizio sanno di panettoni con canditi e uvetta aperti e appena assaggiati, avanzi in frigo di cenoni scaldati e proposti fino ad esaurimento, scatole di cioccolatini vuote, carta da regalo strappata e stropicciata, di bottoni che chiudono ormai forzatamente e fino alla sera del 31, biglietti di auguri vicino alle carte da gioco messe lì a portata di mano e bambini già stufi di quegli ingombranti e costosi giocattoli regalati da delusi genitori, di indecisioni e discussioni sul menù di Capodanno trattato come il piano per invadere la Polonia mentre si ritorna svogliati ed appesantiti al lavoro e allo studio.
I giorni non festivi nel periodo natalizio sono più tristi di Brunetta quando deve mettere il puntale all’albero.

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Dialogo con la mia coscienza N°24

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(Coscienza) – Come sei pensierosa… –
( Io )- Sono in procinto di fare un mea culpa. –
(Coscienza) – E perchè? –
( Io ) – Per tutte le volte che ho criticato gli altri dal basso della mia imperfezione. –
(Coscienza) – Se ti chiedessi cosa vuoi dire, forse assisterei ad un coming out, però voglio correre il rischio.-
( Io ) – Allora…oggi pensavo come possono diventare facili bersagli del mio giudizio quei portatori sani di difetti, tic e manie da cui non sono esente. Per carità, niente di così grave, ma non per questo tollerabili. –
(Coscienza) – Fammi qualche esempio. –
( Io ) – Non sopporto i maniaci dell’ordine, gli indisciplinati della strada i qualunquisti/disinformati della politica, il pubblico della D’Urso, i narcisisti, chi si esprime per frasi fatte, i sensazionalisti che qualunque cosa racconti a loro è successo 3 volte tanto, quelli che ti dicono “infatti” e non hanno capito, i “non per vantarmi”(e si vantano), “è per il tuo bene” (mai), “voglio darti un consiglio” (non richiesto), “te lo dice un cretino” (allora stai zitto), “non è per i soldi” (è sempre per i soldi) e i “mangio, ma non ingrasso”.
(Coscienza) – E cosa mi dici di te ? –
( Io ) – Mi rivedo in alcune di queste categorie anche se solo in situazioni occasionali e non senza pentimento. Per il resto, mi alzo più volte dal letto per vedere se ho aperto lo scaldabagno o chiuso il gas, conservo sempre le carte da gioco in ordine di numero e seme, ringrazio quando attraverso sulle strisce pedonali, mi ipnotizzano le televendite culinarie se affettano, sminuzzano o centrifugano frutta e verdura, ho seguito la telenovela Dancin’ Days dalla prima all’ultima puntata per tre volte, mi piace Enzo Miccio, provo rancore per chi accetta quando gli offro qualcosa che mi piace, mi trucco per andare in palestra…-
(Coscienza) – Come???? Ti trucchi per andare in palestra…AHAHAHAHAHAHAHA!!!….Scusa scusa, smetto subito..Anzi no AHAHAHAHAHAH!!!! –
( Io ) – Beh, se fai così, forse è meglio non dirti che nel ’94 ho quasi votato Berlusconi… –
(Coscienza) – COSA? –
( Io ) – Ammetto di aver provato a glassare i maroni. Che hai capito…? –

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Esami di stato ansioso

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exameQualcuno ha detto che basta canticchiare a voce alta il motivo che ti ronza in testa per farlo uscire e di solito è un metodo infallibile che stavolta (altro…)

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Dialogo con la mia coscienza N°27

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(Coscienza) – A cosa stai pensando? –
( Io ) – Ad una conversazione in palestra. –
(Coscienza) – Con chi? –
( Io ) – Con un’amica mentre aspettavamo l’insegnante per la lezione di fitness. –
(Coscienza) – Raccontami –
( Io ) – Stavamo parlando di diete, caldo, figli… quando mi si avvicina per scrutarmi meglio e mi dice
“Ma metti il fondotinta per venire in palestra?”
“Perchè? Tu no?”
“No, lo uso solo nelle grandi occasioni”
“Beh, io guardo la vita con entusiasmo e per me ogni giorno è speciale”. E giù risate come nei finali degli spot pubblicitari.
(Coscienza) – Ti sembra il caso di conciarsi come Joker che tenta di tenersi in forma mentre Batman è distratto? –
( Io ) – Ho un trucco più scuro. –
(Coscienza) – Allora, come una cantante gospel che si allena tra una prova del coro e l’altra…? –
( Io ) – Hai ragione, ma mi consolo pensando a quelle che truccate sono peggio di me. –
(Coscienza) – Cioè? –
( Io ) – Le partite di calcio. –

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Dialogo con la mia coscienza N°17

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(Coscienza) – A cosa stai pensando? –
( Io ) – Perchè non riesco a dire di no a nessuno? –
(Coscienza) – Spiegati meglio. –
( Io ) – Non riesco a dire di no a favori che contrastano con i miei impegni, noiosi inviti a cena, alle richieste dei miei figli compresa l’annuale candidatura a rappresentante di classe di entrambi, alle infinite conversazioni sul pianerottolo con la logorroica vicina che “Ah, signora mia, non mi dica, l’altro giorno bla…bla…bla…e poi bla…bla…” noncurante del telefono che squilla da un’eternità ed io sono già in ritardo per il pranzo. Mi lascio continuamente intrappolare. –
(Coscienza) – Questo è dovuto all’amigdala dove è registrato l’archivio emotivo, memore di un amore infantile subordinato a un gesto o a un’azione che da adulti portano a costruire l’autostima sull’altrui approvazione rinunciando ai propri desideri, con l’inevitabile conseguenza a non saper mai dire di no.
Hai capito? –
( Io ) – No! –
(Coscienza) Ok, sei guarita. –

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Dialogo con la mia coscienza N°25

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(Coscienza) – Ti vedo preoccupata –
( Io ) – Lo sono –
(Coscienza) – Capisco…Sono giorni difficili… –
( Io ) – Difficili?!? Sono proprio brutti, più delle canzoni di Paolo Conte quando non le canta Paolo Conte e si presentano all’improvviso come quei ciclisti della domenica schierati come le frecce tricolore davanti alla macchina e senza possibilità di superarli. –
(Coscienza) – Devi trovare il conforto e la forza di andare avanti nelle cose che ti hanno reso felice –
( Io ) – Non lo so… –
(Coscienza) – Dai, provaci! –
( Io ) – Non è facile… La mia memoria sembra annebbiata. –
(Coscienza) – Su, fai uno sforzo! –
( Io ) – Va bene…Allora, cerco di andare indietro nel tempo…
(Coscienza) – Sì –
( Io ) – Quando la tranquillità regnava sovrana… –
(Coscienza) – Vai! –
( Io ) – Nessuno si lamentava… –
(Coscienza) – Bene! –
( Io ) – E ogni cosa era al suo posto… –
(Coscienza) – E allora? –
( Io ) – Pangea! –

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Aspettando Godrò

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timeFermarsi? Mai! Non vuoi, non puoi….Di primo  mattino (altro…)