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Dialogo con la mia coscienza N°32

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(Coscienza) – Cosa c’è, Milena? –
( Io ) Imbarazzo, tanto imbarazzo…-
(Coscienza) – E’ successo qualcosa? –
( Io ) – Sì, oggi e tutte le volte che viene qualcuno a casa mia per guasti, riparazioni e lavori di ogni tipo. –
(Coscienza) – Dai, parla. –
( Io ) – Parlare, appunto. E’ proprio questo il problema. –
(Coscienza) – Spiegati meglio. –
( Io ) – Per esempio, arriva l’idraulico ed io invece di andarmene e sminuire l’urgenza descritta al telefono con una irrispettosa strafottenza, preferisco rimanere, ma non so cosa dire e chiedo i motivi del guasto. A questo punto, il suddetto interrompe il lavoro, alza la testa da sotto il lavandino, comincia una descrizione minuziosa dell’accaduto ed elenca le probabili diagnosi, senza risparmiare noiosi dettagli tecnici di cui mi importa poco o nulla se non l’esito finale: la riparazione. –
(Coscienza) – Potresti parlare del tempo o della crisi. –
( Io ) – Il tempo? E che dovrei dire? Quanto sia strano che a gennaio faccia freddo? La crisi? Idraulici e meccanici spesso approfittano dell’imprevedibilità e vengono pagati per quello che chiedono. I più abili fanno anche credere di averti trattato da amico per prezzo e tempestività. –
(Coscienza) – Stai divagando, dimmi di oggi. –
( Io ) – Hai ragione. Stamattina è arrivato il ragazzo per montare la bombola alla stufa. Suona, apro, è uno nuovo e non molto pratico. Comincia a smontare lo sportello dietro. Gli chiedo se il suo ritardo sia stato per colpa del traffico e mi risponde con un monosillabo affermativo, chiedo se sia in ritardo per le altre consegne ed ecco un altro monosillabo affermativo, al terzo sì come risposta ad una domanda sulla scadenza del tubo, desisto: stava diventando un interrogatorio. A questo punto gli dico di stare attento per l’instabilità della stufa a causa di una rotellina rotta che ha salvato la situazione. Ha incominciato a dirmi dove potrei trovarne di compatibili al mio modello, eventuali prezzi, consigli su come montarla e la soffiata finale di prenderla dai cinesi “e con 5 euro se ne esce”. Lo ringrazio del prezioso consiglio, ma l’argomento si esaurisce prima che lui monti la bombola. Di nuovo silenzio.
(Coscienza) – E poi se n’è andato? –
( Io ) – No, l’ho assunto per reggere la stufa ed evitare che cada. –
(Coscienza) – Come sei suscettibile!. –
( Io ) – Lo so che non sono cose gravi, ma tanto fastidiose e rimango sempre spiazzata, senza parole come dopo aver visto in televisione alle ultime sfilate borse, tacchi, gonne e make up invidiabili. –
(Coscienza) – Non capisco la tua meraviglia. Che ti aspetti di vedere ad una sfilata di moda? –
( Io ) – Parlo di Pitti Uomo.

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Premi

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Metti un sabato pomeriggio di tempo uggioso, una buona connessione, dieci minuti di ozio tra un “devo fermarmi” ed un “oddio, com’è tardi” ed è subito navigazione a vele spiegate nel mare del web, cercando il nulla e trovando tutto. O viceversa. La pesca è buona. Un sito adatto per un pomeriggio senza pretese in cui si cerca il nulla e si trova il tutto, di interessanti storie personali, racconti sulle coraggiose scelte di chi ha deciso di cambiare lavoro e vita. Catturano la mia attenzione in maniera irreversibile. I minuti a mia disposizione diventano sette mentre leggo il racconto di un medico che aveva scelto di abbandonare la sua carriera e trasferirsi in campagna insieme alla famiglia per dedicarsi all’agricoltura biologica, ma è interrotto da un “PREMI” lampeggiante.
Le alternative sul significato di questa parola sono due:
a) plurale di premio,
b) imperativo di premere per cliccare col cursore sulla scritta e conoscere il seguito della storia.
I minuti a mia disposizione diventano tre mentre scarto la prima ipotesi perchè non credo che nessuno voglia regalarmi qualcosa senza aver fatto niente se non può rinfacciarmelo oppure presentarmi, presto o tardi, lo scontrino. E allora, penso che mi sarebbe stato chiesto di iscrivermi al sito per continuare a leggere. Premo. Sarei stata sorteggiata in un concorso a premi per vincere una 500. Lo so che non avrei vinto una 500, che non sarei stata nella lista dei sorteggiati e di sicuro non c’era nessun concorso a premi, rimane il fatto che ho escluso a priori l’ipotesi migliore: un regalo. Un dono dal nulla, senza occasioni nè meriti. Solo per la mia presenza.
Non l’avrei mai ricevuto, ma io non ci ho creduto ed ho preferito rispondere ad un imperativo.
Oggi ho scoperto il potere di internet: riuscire a farmi sentire scema.
E sono pure finiti i minuti a mia disposizione.

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“Assolutamente” cosa?

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Non bastavano i vari “piuttosto che” e gli “assolutamente sì”, ora ci si mette pure la nuova moda di salutare chiunque s’incontri con “Ciao, com’è?”. Com’è cosa? La giornata, la salute, la famiglia? Cosa costa mettere un complemento oggetto o ritornare al rassicurante “come stai?” So che andiamo di corsa ed abbiamo sempre meno tempo, ma sarei curiosa di vedere cosa ne facciamo di quello risparmiato, mozzando un saluto o scrivendo tutto abbreviato. (altro…)

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Dialogo con la mia coscienza N° 5

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(Coscienza) – Che c’è? –
( Io ) – Non sopporto le tensioni di prima mattina. –
(Coscienza) – Cosa è successo? –
( Io ) – Mi conosce bene, eppure appena mi vede mi guarda sempre in quel modo…-
(Coscienza) – Come? –
( Io ) – Già dallo sguardo so che sta criticando il mio aspetto.
(Coscienza) – E poi? –
( Io ) – Quegli occhi critici e accusatori che continuavano a giudicare le mie debolezze, insicurezze riuscendo addirittura a farmi sentire in colpa per le mie legittime fragilità o i piccoli insuccessi, rimproverandomi severamente di non inseguire con tenacia sogni e ambizioni.
(Coscienza) – Non credi che in questo abbia ragione? –
( Io ) – Sì, infatti ho abbassato lo sguardo.
Mi sono allontanata dallo specchio. –

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Fotoshock

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twisted-sifter-la-storia-della-fotografia-aer-L-Ln_l1NfotoDai lontani tempi dei ritratti , panorami o scorci dipinti su tela ne abbiamo fatto di strada  tanto da trovarci  in un’autostrada a tre, quattro, cinque, dieci corsie. Nell’ intento dell’ inventore della fotografia, (altro…)

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Il frigo

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frigoAprire il frigo, anche solo per prendere un po’ d’acqua, è sempre il pretesto per un rapido inventario da fase REM della scadenze o deperibilità in corso degli alimenti che lo riempiono. Tutto necessario per chi (altro…)

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il tempo non è un gambero

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47267_147578815276029_4237036_nclessidraSo bene essere contro ogni logica, ma sembra che per i miei figli il tempo scorra più velocemente di come abbia fatto con me.
Se chiudo gli occhi per un attimo, mi rivedo (altro…)

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La scena

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La luce discreta del tardo pomeriggio illumina l’esile figura di una donna intenta a curare i suoi fiori, sfiorandoli delicatamente, come se accarezzasse la testa di un bambino, per non sciupare la cornice variopinta di quella finestra da cui si può scorgere un cielo che minaccia pioggia. Alle sue spalle un’enorme stanza, ormai quasi del tutto buia e resa ancora più oscura dalle pesanti tende strategicamente chiuse, un uomo in camicia con le maniche arrotolate, il nodo della cravatta allentato, l’espressione incerta ed impaurita dal suo stesso gesto, estrae dal cassetto dello scrittoio una scatola di latta, sigillata con nastro adesivo ai quattro lati ed un biglietto ingiallito con una scritta sbiadita dal tempo :”Alza gli occhi e guarda davanti a te.”
Solleva lo sguardo e si accorge di quella ragazza davanti a sè, immobile e curiosa, mentre osserva il custode raddrizzare il quadro su cui è dipinta l’enigmatica scena.

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Quando la commessa non supera la prova costume

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costSuccede che leggo “Sconti del 50%” sulla vetrina di un negozio a cui non posso fare pubblicità e dirò solo che (altro…)

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Quello strano rumore

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Sento uno strano rumore provenire dalla cucina, come una goccia continua e fastidiosa, però ancora non sono riuscita a capire dove e cosa sia.
Se fossi in un film horror, l’ambientazione sarebbe notturna, mi alzerei dal letto ed andrei a vedere, camminando temeraria nel buio, ma con un raggio di luce proveniente da quell’unica finestra aperta che illuminerebbe la scena in cui un intruso (forse un ladro) mi prenderebbe di spalle, intimandomi all’orecchio di non gridare, mentre mi punta un coltello alla gola…..
Ed invece è mattina, cercherò nella rubrica il numero dell’idraulico che arriverà con 12 ore di ritardo, si farà strada tra secchi e stracci e risolverà il problema in 5 minuti per una parcella da millemila euro e senza ricevuta.
Sono triste.