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Il mio Buon San Valentino

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Una vecchia foto di due sposi, lui in abito scuro e fazzoletto nel taschino, lei con un lungo abito bianco, semplice ed un po’ austero come lo erano i tempi prima del boom economico, il velo a coprire il giovane volto senza trucco e l’espressione di entrambi felice o forse incosciente, ma qualunque cosa fosse ha portato bene a quei due ragazzi che sarebbero diventati a breve genitori di tre figli e nel tempo nonni, senza mai smettere di essere marito e moglie, uniti ed insieme in ogni ruolo ed in qualunque difficoltà che la vita non gli ha di certo risparmiato.
Oggi ho l’esperienza e la maturità per considerare un privilegio essere stata cresciuta da chi ha fatto sembrare semplice quell’armonia diventata in seguito un obiettivo nel mio matrimonio, da chi non ha mai fatto dubitare di un finale diverso che non fosse vederli invecchiare insieme, trovarli ancora oggi a preparare insieme il pranzo della domenica per ricevere figli e nipoti ed osservare mio padre che a tavola continua a versare da bere a mia madre sin da quel lontano 1965, imparando così da loro che il “per sempre” esiste davvero.
L’ augurio migliore che faccio a me ed a voi è di vivere tutto questo con chi avete o avrete accanto a voi. Anche se può bastare qualcosa che ci somigli.
Buon San Valentino.

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San Valentino? No, grazie

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daySan Valentino non mi piace festeggiarlo perchè San Valentino deve essere tutti i giorni….
Lo so, sono poco originale. Ma lo sono forse le migliaia vittime di Cupido (altro…)

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La mia Memoria

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OlocaustoAuschwitz shoahEro in terza o forse quarta elementare, quando vidi che un brano nel libro di lettura era accompagnato dalla foto di un bambino (altro…)

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Buon anno

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Come ogni anno ho trascorso la vigilia con i volti ed i sorrisi delle persone che amo di più, mangiando come se fossimo scampati ad una guerra, sentendo la voce al telefono della mia nipotina troppo lontana ed ingannando il tempo giocando a tombola , mentre qualcuno sbirciava la cartella del vicino e qualcun altro realizzava un cappello in stile “Star Wars” con la scatola del panettone appena mangiato. E con gli occhi puntati sull’ orologio di Raiuno, dove la mezzanotte è più mezzanotte, facciamo a gran voce il countdown sollevando i bicchiere con una mano e coprendo gli occhi con l’altra per paura del tappo/proiettile. Baci, abbracci, qualche frettoloso desiderio espresso con timidezza e determinazione sulle note di quei brani che da sempre accompagnano i trenini televisivi.
E’ stato un anno non facile in cui ho accolto con gioia i momenti più belli ed affrontato le improvvise avversità, per questo considero già una conquista questa splendida routine ed al 2014 non chiedo nulla, neanche che ore sono
e l’unica certezza che ho è di sbagliare la data scrivendo ancora 2013 per i prossimi mesi…

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Al supermercato

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Stamattina al supermercato reparto salumeria, una signora:
– Mi daresti 2 etti di crudo tagliato fino fino fino? Se è un po’ più grosso me lo lasciano tutto
– Certo, subito! –
– Poi vorrei un etto di bresaola, però togli la prima fetta. –
– Ma l’ ho affettato al signore che c’era prima di lei… –
– Ha quel colore… –
– Va bene, la tolgo. Altro? –
– Vorrei del parmigiano con stagionatura di 24 mesi, ma non come quello della volta scorsa: era troppo morbido, non sono riuscita a mangiarlo e l’ho dovuto buttare. –

Credo che fino a quando avremo una tavola imbandita con bresaola, Parmigiano, prosciutto dello spessore giusto e tante pretese, qualunque rivoluzione sarà solo un pretesto per quei guerrafondai con la squadra in serie B o un valido strumento in campagna elettorale ed avrà l’effetto di un sassolino nel mare: un po’ di movimento e poi tutto come prima.
La Bastiglia non è mai stata così lontana.

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Quei giorni senza festa

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I giorni non festivi nel periodo natalizio sanno di panettoni con canditi e uvetta aperti e appena assaggiati, avanzi in frigo di cenoni scaldati e proposti fino ad esaurimento, scatole di cioccolatini vuote, carta da regalo strappata e stropicciata, di bottoni che chiudono ormai forzatamente e fino alla sera del 31, biglietti di auguri vicino alle carte da gioco messe lì a portata di mano e bambini già stufi di quegli ingombranti e costosi giocattoli regalati da delusi genitori, di indecisioni e discussioni sul menù di Capodanno trattato come il piano per invadere la Polonia mentre si ritorna svogliati ed appesantiti al lavoro e allo studio.
I giorni non festivi nel periodo natalizio sono più tristi di Brunetta quando deve mettere il puntale all’albero.