imagessnowOdio i luoghi comuni, ancor di più quando dicono il vero e mi riferisco all’ancestrale differenza tra uomo e donna e il loro modo di vivere il rapporto di coppia. Generalmente si comincia a raccontare una storia dal principio, stavolta da metà: il matrimonio.
Tutto vero (ahimè) che il genere maschile è immaturo, egoista, distratto, incapace di cogliere quelle sfumature piccole, ma determinanti, impegnato se non ossessionato dalle personali esigenze, lamentandosi del suo lavoro sempre più duro di quello degli altri e della mancanza di tempo libero per coltivare meglio il culto di sè stesso.
Con questo non voglio implicitamente santificare la controparte,però “Donna, tu partorirai con gran dolore” non sarebbe che stato  l’inizio per tutte: a lei spetta dover gestire casa, figli, economia domestica, rapporti scuola-famiglia, palestra, scuola di danza, pubbliche relazioni e senza dover mai mostrare imperdonabili segni di cedimento, spalla per tutti, con l’umore alto, capelli in piega ed unghie sempre in ordine.
Tutto questo non può nè deve essere un alibi, di certo una spiegazione al femminile cambiamento per adattarsi al ruolo di moglie, madre e donna, troppo spesso sottovalutata e mortificata dalle prevedibili domande: “Cosa c’è per cena?”, “Hai pagato le bollette?” e mai “Come stai?”, “Hai trascorso bene la giornata?” e, soprattutto, ascoltarle le risposte (n.d.r.).
Si offusca così il ricordo delle romantiche cene al lume di candela indegnamente sostituite dai pranzi la domenica a casa dei suoceri e le mani che si tenevano durante le passeggiate al chiaro di luna, adesso servono a reggere pesanti buste della spesa. Lo so, non è facile….
E allora, quando siete con la vostra compagna, non preoccupatevi solo se vi abbia stirato la camicia o parlato con l’amministratore di condominio: qualcuno ha detto che la donna vuole solo essere sbattuta al muro e baciata.
Fatelo!
Capirete quanto siete stati bravi se la vedrete piacevolmente turbata o nello studio del suo avvocato.