47267_147578815276029_4237036_nclessidraSo bene essere contro ogni logica, ma sembra che per i miei figli il tempo scorra più velocemente di come abbia fatto con me.
Se chiudo gli occhi per un attimo, mi rivedo cullare mio figlio per addormentarlo, ritrovandomi a non svegliarlo perchè ha fatto troppo tardi la sera prima con gli amici; sento ancora la voce acerba di mia figlia cantare le sigle dei suoi cartoni preferiti e vederla, invece, ritagliare dai giornali le foto del cantante che adora, chiedendomi se potrà andare al suo concerto.
Pregavo ed imprecavo nelle infinite notti insonni mentre scaldavo biberon, cambiavo pannolini, improvvisandomi autrice di improbabili ninne nanne per esaurimento del vecchio ed inefficace repertorio e, nella convinzione ormai che la visione del mio letto fosse solo un miraggio, guardavo la sveglia scandire quelle ore che un tempo, non molto lontano, mi vedevano in discoteca o seduta con i miei amici al tavolo di un bar.
La comprensibile impazienza di lasciarti tutto alle spalle lascia il posto presto, e prima di quanto immagini, all’ insospettabile nostalgia del loro odore da neonati, del primo sorriso, di quello sguardo sbalordito davanti alle dimostrazioni di banali imprese che ci rendeva fenomeni e continui a cercare quel bambino a cui hai insegnato a camminare, nuotare, andare in bici, che hai accompagnato al suo primo giorno di scuola con l’espressione smarrita sull’orlo del pianto scongiurato dalle confortanti parole materne, il grembiulino nuovo e rigido, e lo zaino sulle spalle pesante come il senso di colpa per l’abbandono in mano di adulti a lui sconosciuti.
All’improvviso camminano sulle loro gambe senza cercare più la tua mano, riesci a scorgere nei loro occhi l’uomo e la donna che saranno, diventano severi giudici del tuo mestiere di genitore , imparato da autodidatta sulla loro pelle, con tutti gli errori, i “io alla tua età…..” e “un giorno capirai…..” premessa di un’ insopportabile predica o epilogo di un’imperdonabile negata concessione e
ti senti disorientata perchè ti rivedi nelle paternali che giuravi non avresti mai fatto ed incredula nel desiderare che il tempo fosse un gambero.