3076576897_c73153e01cfatSe io avessi potuto scegliere dove far atterrare la mia cicogna, sarebbe stato esattamente dove sono nata e vivo: un paesino fiancheggiato da colline ed affacciato sul mare, di ca. 4mila anime , col sindaco che gira in bici ed il parroco amato da tutti, il posto più tranquillo dove trascorrere la propria esistenza, tranne che nelle domeniche d’estate quando viene preso d’assalto dalle armate Brancaleone,  famiglie in gita per un giorno nello stile de “ Le vacanze intelligenti”  con Alberto Sordi.
Arrivano in spiaggia sin dalle prime ore del mattino, schierati ed armati fino ai denti come un esercito all’attacco del nemico: in avanscoperta vanno gli uomini col costume-pantaloncino in microfibra, canottiera ed infradito per tutti, diversi solo nella taglia e colore e  comprati il sabato precedente all’Oviesse; a seguire le donne con le loro mises dalle improbabili misure e fantasie, che siano  leopardate, fascianti pinocchietti o malcoprenti pareo tanto trasparenti da lasciare (ahimè) poco all’immaginazione; nelle retrovie un numero indefinito di bambini che smentiscono la teoria sul calo di natalità nel Paese e si dimostrano già giovani promesse dei piaceri della tavola.
Portano gazebo ancora imballati, mazzi di ombrelloni come bastoncini dello Shangai, sdraio, giocattoli e gonfiabili da mare o-12 ed una quantità infinita di viveri da chiedersi se mangino perchè sono in spiaggia o vadano in spiaggia per mangiare.
Costruiscono ovunque e su tutto la loro trincea con il corredo balneare, trascurando e calpestando le tacite regole che rendono vivibile, dal lunedì al sabato, quei pochi metri quadrati pro capite di meritato svago e serenità.
Mangiano, ridono, scherzano, giocano a carte, si fanno i gavettoni coinvolgendo i malcapitati vicini, chiamano o minacciano i disubbidienti figli con continui  –  Hai mangiato adesso, se non esci subito dall’acqua, non so che ti faccio! – , – Vieni, che ti metto la crema -, – Lo vuoi il panino col salame?-, il tutto come se avessero il deserto intorno e ad un numero di decibel ai confini della rottura del muro del suono, e non solo quello….
Arriva il crepuscolo, si allungano le ombre, si chiudono battenti, ombrelloni e box frigo vuoti, ripercorrono a ritroso, come dei malinconici salmoni per colore raggiunto ed umore, la stessa strada fatta con l’ormai assente entusiasmo del mattino e lasciando il posto ad un Ground Zero, un silenzio innaturale e la promessa , rubata dai discorsi non certo sussurrati, di un imminente ritorno.
FINALMENTE!
Però, chissà perchè, non smetterei mai di guardarli e forse non lo faccio, anche se li detesto, solo un pochino…Anzi no.