elezioniCapita di vivere un momento di delusione, smarrimento, incredulità e rabbia.
E’ più difficile che questo stato d’animo sia comune nello stesso momento ad una moltitudine di altre persone lontane da te, ma con le quali condividevi un unico obiettivo: cambiamento. Aver avuto la possibilità di mutare il corso degli eventi ed aver preferito battere la stessa polverosa e tortuosa strada senza uscita, conferma che la nostra generazione e questo Paese preferisce il gossip all’informazione, ha la memoria di un pesce rosso, unito e contento perchè ha il suo campionato di calcio, il festival di Sanremo, le domeniche al mare e un invidiato telefonino da esibire, bravo solo a lamentarsi al bar dello sport di gol negati e politici corrotti, dando la stessa importanza del voto al televoto,  incapace di cambiare anche l’amministratore di condominio.
Siamo il popolo del ” tutto cambi, affinchè nulla cambi” e la rivoluzione non la faremo mai finchè riusciamo ad apparecchiare la tavola e mettere benzina nella macchina, ma sentiremo presto i morsi della fame mentre balliamo il sirtaki.
La Storia non siamo noi.