medusaLa calma è quella del primo pomeriggio, il caldo al limite della legalità, il vocìo delle presenze registrato ancora sotto i decibel necessari per coprire il rumore delle onde ed io sbadiglio per una noia compiacente e per vedere se la signora con gli occhiali da sole stia fingendo di guardare verso un’altra direzione, non fidandosi troppo del mio apparente torpore per osservarmi indisturbata. Chissà perchè, poi… Ha sbadigliato, guardava me. Confermare i miei sospetti e la teoria dello sbadiglio contagioso, al momento è il massimo sforzo consentito dalla soffocante umidità.
– MEDUSA! HO VISTO UNA MEDUSA! – Urla ai suoi amici, impaurito ed eccitato, un bambino in acqua che organizza subito la spedizione.
– Dividiamoci: Alessandro ispeziona la riva, io e Andrea andiamo al largo con il retino e Davide aspetta a riva con il secchiello.
Davide è il più piccolo del gruppo e la legge non scritta prevede che a lui venga assegnato il compito che nessuno vuole avere: è il prezzo da pagare per stare con gli adulti di nove anni.
– L’HO PRESA! –
– So io cosa fare…Dai, dammela! – Gli dice il leader, chiamando col cognome il suo compagno d’avventura per impartire l’ordine.
– No, tocca a me perchè il retino è mio e ho tenuto il secchiello per tutto il tempo! Ehi, non mi piacciono le briciole di mare negli occhi…! – dalla riva Davide si ribella al capo che gli schizza acqua in faccia prima di portare il mollusco come un trofeo per tutta la spiaggia -.
Peccato che siano andati via. Mi piaceva osservarli, vedere le loro azioni, prevedere le reazioni, sentire il loro entusiasmo e quelle voci che non mi hanno fatto voltare pagina per mezz’ora. E adesso c’è solo il silenzio della coppia che scatta foto a qualunque bersaglio mobile per metterlo nell’album “Vacanze 2015”, del venditore ambulante che si allontana da chi ha provato tutto senza comprare niente, dell’anziana signora seduta sulla sdraio sotto l’ombrellone e che ha appena fatto un movimento col dito difficile da vedere ad occhio nudo e della mamma che si aggrappa al pacco di patatine come un’ àncora di salvezza perchè l’unica possibilità di riuscire a tenere fermo suo figlio che alle patatine avrebbe di certo preferito le briciole di mare.