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Dialogo con la mia coscienza N°31

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(Coscienza) – Ehi, perché quella faccia? –
( Io ) – Ho un forte mal di schiena. –
(Coscienza) – Mi dispiace. –
( Io ) – E oggi non potrò andare in palestra. Anzi, credo neanche domani… –
(Coscienza) – Avrai tempo per recuperare. –
( Io ) – Tu non capisci: venerdì ho festeggiato il compleanno di mio padre e domenica ho fatto onore alla tavola, senza privarmi del dolce istituzionale al pensiero di “Lunedì mi allenerò di più”. Un disastro! –
(Coscienza) – Ah, per questo hai la faccia di quando a scuola prendevi un brutto voto. –
( Io ) – Sì… –
(Coscienza) – La stessa di quando i carabinieri ti fermano ad un posto di blocco e, per un attimo, pensi di non aver messo la cintura. –
( Io) – Lo so… –
(Coscienza) – Quella che ti viene quando devi attraversare l’uscita senza aver fatto acquisti. –
( Io ) – Basta così, sei stata chiara. –
(Coscienza) – Comunque, stai facendo una tragedia di qualcosa che potrebbe rivelarsi un’ opportunità. –
( Io ) – Cioè… –
(Coscienza) – Minimo sforzo fisico e massima resa per l’umore: potresti scrivere, leggere o cominciare a decorare la casa con gli addobbi natalizi e progettare un bel presepe. –
( Io ) – Con una settimana d’anticipo? Credi forse che debba fare il casting per i pastori, il piano regolatore per le casette o la messa in sicurezza delle montagne da dissesti idrogeologici? –
(Coscienza) – Non penso che tu sia nella condizione di parlarmi in questo modo. –
( Io ) – Ti diverti a girare il coltello nella piaga, vero? –
(Coscienza) – Meglio usarlo così che per tagliare torte. –
( Io ) – Sei cattiva. –
(Coscienza) – E’ il mio mestiere. E poi, preferisco essere cattiva: se fossi buona, mangeresti pure me.

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Io ricordo

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memoPasso davanti ad un condominio di tre piani in cui vivono un impiegato in pensione con i suoi tre figli e dove una volta c’era la casa della signora Giovannina, un solo piano rialzato da tre scaloni che saliva (altro…)

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Il bivio

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bivio– Era davvero questa la vita che volevo? –
La risposta non gli piaceva, (altro…)

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Dialogo con la mia coscienza N°30

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(Coscienza) – Perché quella faccia triste e sbattuta? –
( Io ) – Ho appena rotto un bicchiere del servizio buono. –
(Coscienza) – E che sarà mai! –
( Io ) – Te l’ho appena detto: un bicchiere del servizio buono. –
(Coscienza) – Sì, era per dire…Poco lucida e molto distratta: secondo me sei un po’stanca. Non sarai mica andata a festeggiare Halloween? –
( Io ) – Ma chi, io? E dove? Ad uno di quei party dove vestirsi da suora, strega, infermiera, Susanna Camusso, zanzara tigre, rubinetto, bicicletta, kebab o minion è sempre il pretesto per mostrare reggicalze ed esibire scollature? Parli come se non mi conoscessi. –
(Coscienza) – Era solo una domanda. Ho capito che non ti piacciono. –
( Io ) – Le americanate o l’esterofilia immotivata ed opportunistica proprio no. E già che siamo in argomento, neanche l’uso di tutte quelle parole inglesi che hanno il loro corrispettivo nella nostra lingua: meeting, E-mail, cool, runner, card, gossip, fashion, shopping, live, backstage, stage, bodyguard, master, talk show, outlet, break. –
(Coscienza) – Self-control e relax, quelli che oggi ti mancano perché sei stanca. –
( Io ) – NON SONO STANCA! Capisco la difficoltà di dire “Viva l’Italia!” ma anche l’orgoglio di “Viva l’Italiano!”
(Coscienza) – Hai ragione, questo non toglie che da un po’ di tempo tu sia troppo suscettibile e distratta . Chi stava mettendo stamattina le chiavi nel frigo? –
( Io ) – Beh, capita a tutti…-
(Coscienza) – E chi ha dovuto rileggere più volte l’avviso della scuola perchè
non si ricordava a che ora fosse la riunione? –
( Io ) – Touché. –
(Coscienza) – Avresti bisogno di qualche giorno con ritmi più lenti, ragionevoli ed un ponte lungo durante le Feste sarebbe l’ideale per riacquistare forze e lucidità. Puoi guardare nel calendario in che giorno quest’anno è Natale? –
( Io ) – Sì…il 25! –

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Vecchio o nuovo

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oraHo dormito un’ora in più.
Non me ne sono accorta, ma ci credo.
E poi a cosa può mai servire avere a disposizione 60 minuti di domenica? La puntualità appartiene (altro…)

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Il frigo

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frigoAprire il frigo, anche solo per prendere un po’ d’acqua, è sempre il pretesto per un rapido inventario da fase REM della scadenze o deperibilità in corso degli alimenti che lo riempiono. Tutto necessario per chi (altro…)

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Da grande

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bimbatacchi33Da piccola ho cambiato più volte idea su quello che avrei voluto fare da grande, decisione importante per il mio futuro, ma che si reggeva (altro…)

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Dialogo con la mia coscienza N°29

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(Coscienza) – Cosa c’è, Milena? –
( Io ) – Penso che oggi è il primo giorno di scuola di mia figlia,
anzi “l’ultimo primo giorno di scuola media” per usare le sue parole. –
(Coscienza) – Non sei orgogliosa? –
( Io ) – Certo, ma non posso fare a meno di pensare che nelle stesse ore in cui ieri eravamo al mare, adesso è sui banchi a fare lezione e questo fa sentire tutto il peso della definizione “scuola dell’obbligo”. –
(Coscienza) – Anche per te la campanella suonava quando ancora la temperatura era proibitiva,e mi sembra che tu sia sopravvissuta. –
( Io ) – Ti sbagli: ai miei tempi la scuola cominciava il primo ottobre
ed il caldo ce l’eravamo lasciato alle spalle già da un pezzo. –
(Coscienza) – Uhm…qualche annetto fa, eh. Lo scuolabus era una biga guidata da Ben Hur? –
( Io ) – Devo ricordarti che hai la mia età o sei troppo impegnata a fare battute di pessimo gusto? –
(Coscienza) – Già…Comunque, io so che andavi volentieri a scuola e sono tanti i ricordi degni di nostalgia. –
( Io ) – Hai ragione: l’odore dei libri nuovi, le poesie che non ho più dimenticato, le foto nei testi di geografia, scrivere sulla
prima pagina dei quaderni, la corsa per prendere l’ultimo banco o il posto dietro la compagna più alta, dare del “lei” ai
professori, i compiti insieme alla
migliore amica, le etichette grandi per coprire il nome di mio fratello
sulle copertine dei libri già sottolineati, il panino preparato dalla mamma che mi facevano sentire la mancanza di casa già
dalla terza ora, l’allergia alla polvere del gesso, la penna che non funzionava durante il compito in classe, le feste che
cadevano di domenica…Forse non mi fa bene parlare con te. –
(Coscienza) – Dai, parli così, però lo so che stai mentendo e, se uscissi da questo ruolo, ricorderesti ben altro. –
( Io ) – Giusto: scioperi non previsti e riunioni sindacali.
(Coscienza) – Ci rinuncio! –
( Io ) – Scusa, ma quest’anno dall’estate sulla pelle allo zaino sulle spalle sembra sia passata solo una notte. –
E poi senza la scuola che ne sarebbe stata della mia comprensione della matematica e l’abilità nel fare velocemente
un importante calcolo? –
(Coscienza) – Quale calcolo? –
( Io ) – 100 giorni alle vacanze di Natale. –

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La sala d’attesa

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sala“La vita di un puntuale è un inferno di solitudini immeritate”, citazione di Stefano Benni in cui vivo di continuo e nella quale ho trascorso (altro…)

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C’era posta per te

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927Una giornata troppo uggiosa per il mare, un po’ di tempo libero e la mancanza di connessione necessaria alla navigazione sono bastati per ricordarmi di avere (altro…)