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Dialogo con la mia coscienza N° 6

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(Coscienza) – Cos’hai, Milena ? –
( Io ) – Mi sento umiliata e offesa –
(Coscienza) – Da chi? –
( Io ) – Da qualcuno che non merita di stare al mondo –
(Coscienza) – Addirittura…Dimmi cosa è successo. –
( Io ) – Ieri sono andata in profumeria per acquistare una crema idratante
e la commessa mi ha consigliato una crema antietà! –
(Coscienza) – E tu l’hai comprata? –
( Io ) – Chi? Io? AHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHA…Sì –
(Coscienza) – E ti trovi bene? –
( Io ) – Non posso negarlo… –
(Coscienza) – La comprerai ancora? –
( Io ) – Credo di sì –
(Coscienza) – Mi pare chiusa la conversazione –
( Io ) – Lo credo anch’io –
(Coscienza) – Ciao –
( Io ) – Ciao –

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Dialogo con la mia coscienza N° 5

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(Coscienza) – Che c’è? –
( Io ) – Non sopporto le tensioni di prima mattina. –
(Coscienza) – Cosa è successo? –
( Io ) – Mi conosce bene, eppure appena mi vede mi guarda sempre in quel modo…-
(Coscienza) – Come? –
( Io ) – Già dallo sguardo so che sta criticando il mio aspetto.
(Coscienza) – E poi? –
( Io ) – Quegli occhi critici e accusatori che continuavano a giudicare le mie debolezze, insicurezze riuscendo addirittura a farmi sentire in colpa per le mie legittime fragilità o i piccoli insuccessi, rimproverandomi severamente di non inseguire con tenacia sogni e ambizioni.
(Coscienza) – Non credi che in questo abbia ragione? –
( Io ) – Sì, infatti ho abbassato lo sguardo.
Mi sono allontanata dallo specchio. –

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Buon anno

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Come ogni anno ho trascorso la vigilia con i volti ed i sorrisi delle persone che amo di più, mangiando come se fossimo scampati ad una guerra, sentendo la voce al telefono della mia nipotina troppo lontana ed ingannando il tempo giocando a tombola , mentre qualcuno sbirciava la cartella del vicino e qualcun altro realizzava un cappello in stile “Star Wars” con la scatola del panettone appena mangiato. E con gli occhi puntati sull’ orologio di Raiuno, dove la mezzanotte è più mezzanotte, facciamo a gran voce il countdown sollevando i bicchiere con una mano e coprendo gli occhi con l’altra per paura del tappo/proiettile. Baci, abbracci, qualche frettoloso desiderio espresso con timidezza e determinazione sulle note di quei brani che da sempre accompagnano i trenini televisivi.
E’ stato un anno non facile in cui ho accolto con gioia i momenti più belli ed affrontato le improvvise avversità, per questo considero già una conquista questa splendida routine ed al 2014 non chiedo nulla, neanche che ore sono
e l’unica certezza che ho è di sbagliare la data scrivendo ancora 2013 per i prossimi mesi…

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Al supermercato

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Stamattina al supermercato reparto salumeria, una signora:
– Mi daresti 2 etti di crudo tagliato fino fino fino? Se è un po’ più grosso me lo lasciano tutto
– Certo, subito! –
– Poi vorrei un etto di bresaola, però togli la prima fetta. –
– Ma l’ ho affettato al signore che c’era prima di lei… –
– Ha quel colore… –
– Va bene, la tolgo. Altro? –
– Vorrei del parmigiano con stagionatura di 24 mesi, ma non come quello della volta scorsa: era troppo morbido, non sono riuscita a mangiarlo e l’ho dovuto buttare. –

Credo che fino a quando avremo una tavola imbandita con bresaola, Parmigiano, prosciutto dello spessore giusto e tante pretese, qualunque rivoluzione sarà solo un pretesto per quei guerrafondai con la squadra in serie B o un valido strumento in campagna elettorale ed avrà l’effetto di un sassolino nel mare: un po’ di movimento e poi tutto come prima.
La Bastiglia non è mai stata così lontana.

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Quei giorni senza festa

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I giorni non festivi nel periodo natalizio sanno di panettoni con canditi e uvetta aperti e appena assaggiati, avanzi in frigo di cenoni scaldati e proposti fino ad esaurimento, scatole di cioccolatini vuote, carta da regalo strappata e stropicciata, di bottoni che chiudono ormai forzatamente e fino alla sera del 31, biglietti di auguri vicino alle carte da gioco messe lì a portata di mano e bambini già stufi di quegli ingombranti e costosi giocattoli regalati da delusi genitori, di indecisioni e discussioni sul menù di Capodanno trattato come il piano per invadere la Polonia mentre si ritorna svogliati ed appesantiti al lavoro e allo studio.
I giorni non festivi nel periodo natalizio sono più tristi di Brunetta quando deve mettere il puntale all’albero.