“Non puoi dire no, sarà una serata indimenticabile!”
Quest’espressione che segue un invito a rischio rifiuto, io non l’ho mai capita. Come si può prevedere che una serata sarà indimenticabile? Per essere indimenticabile, deve essere perfetta e per essere perfetta, è necessaria la concomitanza di una serie di eventi che sfuggono all’umano arbitrio perchè appartengono al Caso col maiuscolo voluto. I momenti perfetti di una serata perfetta con incontri perfetti, non si costruiscono attraverso un giro di telefonate ed attese di conferma al grido di “più siamo meglio stiamo. Accadono e basta. Non mi piace la mondanità. Non mi piace adesso e non mi è mai piaciuta. Ricordo la sera e addirittura l’ora in cui l’ho deciso: luglio 1989 alle ore 0:35. Ero in una discoteca di Taormina e non mi divertivo, la stagione era quella giusta, gli amici quelli di sempre ed io continuavo a pensare che mi stavo perdendo l’incontro tra Ivan Lendl e Boris Becker al Torneo di Wimbledon e non mi divertivo. Smisi di fare qualunque movimento convulso che per comodità chiamerò ballare, andai a sedermi ed aspettai che tutti si stancassero per tornare a casa. E’ stata una serata indimenticabile per motivi diversi da quelli previsti: non sarei mai più andata in discoteca e sarei stata più selettiva nelle mie scelte. A quell’età è più facile declinare rosa in latino che un invito, ma il tempo mi ha dato ragione perchè le serate più belle sono state quelle capitate per Caso e solo quando non posso rifiutare, mi arrendo ed esco. Con le mani alzate.