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Nel migliore dei mondi possibili.

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worldNel migliore dei mondi possibili sarebbero sempre   le nove di sabato sera, la vita  sarebbe leggera  come le ballerine di Degas,  (altro…)

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E vissero per sempre felici e contenti?

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imagessnowOdio i luoghi comuni, ancor di più quando dicono il vero e mi riferisco all’ancestrale differenza tra uomo e donna e il loro modo di vivere il rapporto di coppia. Generalmente si comincia a raccontare una storia dal principio, stavolta (altro…)

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Cronaca di una sconfitta annunciata

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fuoriPensavo di non guardare la partita quel pomeriggio che mi avrebbe visto fare shopping con mia figlia per una precedente promessa fatta senza tenere in considerazione il calendario di questo Mondiale, ma (altro…)

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Esami di stato ansioso

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exameQualcuno ha detto che basta canticchiare a voce alta il motivo che ti ronza in testa per farlo uscire e di solito è un metodo infallibile che stavolta (altro…)

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L’armadio

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4973195-colorful-di-abbigliamento-femminile-in-un-armadio-o-di-un-negozio-al-dettaglioNon so se fosse stato per una lunga nottata di sonno, ma quella mattina mi svegliai laboriosa come un castoro e con un ottimismo tale da pensare di vincere con un biglietto del gratta e sosta. Fu comunque così (altro…)

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Certezze

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Il passaggio di un arrotino, di una vecchia 500 o (altro…)

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Qualche consiglio

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Diffida sempre di:
donne con 4 dita di ricrescita, (altro…)

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Gli stivali

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stivaliDa un po’ di tempo corteggiavo quegli stivali in bella mostra nella vetrina di un negozio del centro e sentivo (altro…)

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Dialogo con la mia coscienza N°28

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(Coscienza) – Cos’è quel ghigno? –
( Io ) – Mi meraviglio e un po’ mi dispiace quando viene fuori la cattiva che c’è in me –
(Coscienza) – A cosa ti riferisci? –
( Io ) – Ad una cosa successa ieri al supermercato –
(Coscienza) – Racconta –
( Io ) – Ok. Allora…Ero in fila alla cassa con mio marito dietro una signora che conosco di vista perchè la incontro in spiaggia e la sera in quel chilometro scarso di lungomare, emigrata figlia di emigrati di quelli che d’estate tornano al Sud con l’accento del Nord e quell’aria insofferente da “lì è tutto un altro mondo”, conseguenza della mutazione genetica in terra padana della donna radical chic medio borghese, fu terrona, viva Salvini. Imbusta la spesa col trucco perfetto, la piega perfetta, lo smalto perfetto e la mano lesta, ma non abbastanza da sfuggire all’attenzione di mio marito:
– Senta, lei ha preso le mie pesche –
– Oh, mi scusi… –
– Si figuri, può prenderle se le servono (mancava che le dicesse “le prenda, buona donna”) –
– Ma s’immagini, ho già le mie! (mancava che gli dicesse “lei non sa chi sono io”) –
Sono quasi certa che la sua sia stata una disattenzione dovuta alla fretta, ma la soddisfazione nel vederla andare via con l’ imbarazzo che i presenti la considerassero una cleptomane, valeva mille volte il prezzo di quel sacchetto di frutta.-
(Coscienza) – Mi stupisce vederti così spietata. –
( Io ) – Forse è questo caldo che scopre una cattiveria sopita d’inverno. –
(Coscienza) – Non dirmi che cominci a lamentarti pure tu per il caldo!?! –
( Io ) beh, non è facile mantenere lucidità ed autocontrollo con queste temperature…Stamattina guardavo l’armadio e stentavo a credere che siano serviti e verrà il momento in cui serviranno cappotti, sciarpe, maglioni. E poi sono sempre così stanca…-
(Coscienza) Sì, lo so: hai la pressione bassa, il ferro basso, tu sei bassa… –
( Io ) Fai la spiritosa? –
(Coscienza) – Dai, scherzo…piuttosto dimmi, come stai? –
( Io ) – Ora bene…Ora no…Ora bene…Ora no… –
(Coscienza) – Sei indecisa? –
( Io ) – No, ho il ventilatore in modalità girevole. –

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Quei bravi ragazzi

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geovaLa scena è sempre la stessa: suonano con insistenza al citofono come se avessero dimenticato le chiavi della macchina, danno (altro…)