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Dialogo con la mia coscienza N°30

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(Coscienza) – Perché quella faccia triste e sbattuta? –
( Io ) – Ho appena rotto un bicchiere del servizio buono. –
(Coscienza) – E che sarà mai! –
( Io ) – Te l’ho appena detto: un bicchiere del servizio buono. –
(Coscienza) – Sì, era per dire…Poco lucida e molto distratta: secondo me sei un po’stanca. Non sarai mica andata a festeggiare Halloween? –
( Io ) – Ma chi, io? E dove? Ad uno di quei party dove vestirsi da suora, strega, infermiera, Susanna Camusso, zanzara tigre, rubinetto, bicicletta, kebab o minion è sempre il pretesto per mostrare reggicalze ed esibire scollature? Parli come se non mi conoscessi. –
(Coscienza) – Era solo una domanda. Ho capito che non ti piacciono. –
( Io ) – Le americanate o l’esterofilia immotivata ed opportunistica proprio no. E già che siamo in argomento, neanche l’uso di tutte quelle parole inglesi che hanno il loro corrispettivo nella nostra lingua: meeting, E-mail, cool, runner, card, gossip, fashion, shopping, live, backstage, stage, bodyguard, master, talk show, outlet, break. –
(Coscienza) – Self-control e relax, quelli che oggi ti mancano perché sei stanca. –
( Io ) – NON SONO STANCA! Capisco la difficoltà di dire “Viva l’Italia!” ma anche l’orgoglio di “Viva l’Italiano!”
(Coscienza) – Hai ragione, questo non toglie che da un po’ di tempo tu sia troppo suscettibile e distratta . Chi stava mettendo stamattina le chiavi nel frigo? –
( Io ) – Beh, capita a tutti…-
(Coscienza) – E chi ha dovuto rileggere più volte l’avviso della scuola perchè
non si ricordava a che ora fosse la riunione? –
( Io ) – Touché. –
(Coscienza) – Avresti bisogno di qualche giorno con ritmi più lenti, ragionevoli ed un ponte lungo durante le Feste sarebbe l’ideale per riacquistare forze e lucidità. Puoi guardare nel calendario in che giorno quest’anno è Natale? –
( Io ) – Sì…il 25! –

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Dialogo con la mia coscienza N°29

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(Coscienza) – Cosa c’è, Milena? –
( Io ) – Penso che oggi è il primo giorno di scuola di mia figlia,
anzi “l’ultimo primo giorno di scuola media” per usare le sue parole. –
(Coscienza) – Non sei orgogliosa? –
( Io ) – Certo, ma non posso fare a meno di pensare che nelle stesse ore in cui ieri eravamo al mare, adesso è sui banchi a fare lezione e questo fa sentire tutto il peso della definizione “scuola dell’obbligo”. –
(Coscienza) – Anche per te la campanella suonava quando ancora la temperatura era proibitiva,e mi sembra che tu sia sopravvissuta. –
( Io ) – Ti sbagli: ai miei tempi la scuola cominciava il primo ottobre
ed il caldo ce l’eravamo lasciato alle spalle già da un pezzo. –
(Coscienza) – Uhm…qualche annetto fa, eh. Lo scuolabus era una biga guidata da Ben Hur? –
( Io ) – Devo ricordarti che hai la mia età o sei troppo impegnata a fare battute di pessimo gusto? –
(Coscienza) – Già…Comunque, io so che andavi volentieri a scuola e sono tanti i ricordi degni di nostalgia. –
( Io ) – Hai ragione: l’odore dei libri nuovi, le poesie che non ho più dimenticato, le foto nei testi di geografia, scrivere sulla
prima pagina dei quaderni, la corsa per prendere l’ultimo banco o il posto dietro la compagna più alta, dare del “lei” ai
professori, i compiti insieme alla
migliore amica, le etichette grandi per coprire il nome di mio fratello
sulle copertine dei libri già sottolineati, il panino preparato dalla mamma che mi facevano sentire la mancanza di casa già
dalla terza ora, l’allergia alla polvere del gesso, la penna che non funzionava durante il compito in classe, le feste che
cadevano di domenica…Forse non mi fa bene parlare con te. –
(Coscienza) – Dai, parli così, però lo so che stai mentendo e, se uscissi da questo ruolo, ricorderesti ben altro. –
( Io ) – Giusto: scioperi non previsti e riunioni sindacali.
(Coscienza) – Ci rinuncio! –
( Io ) – Scusa, ma quest’anno dall’estate sulla pelle allo zaino sulle spalle sembra sia passata solo una notte. –
E poi senza la scuola che ne sarebbe stata della mia comprensione della matematica e l’abilità nel fare velocemente
un importante calcolo? –
(Coscienza) – Quale calcolo? –
( Io ) – 100 giorni alle vacanze di Natale. –

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Dialogo con la mia coscienza N°28

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(Coscienza) – Cos’è quel ghigno? –
( Io ) – Mi meraviglio e un po’ mi dispiace quando viene fuori la cattiva che c’è in me –
(Coscienza) – A cosa ti riferisci? –
( Io ) – Ad una cosa successa ieri al supermercato –
(Coscienza) – Racconta –
( Io ) – Ok. Allora…Ero in fila alla cassa con mio marito dietro una signora che conosco di vista perchè la incontro in spiaggia e la sera in quel chilometro scarso di lungomare, emigrata figlia di emigrati di quelli che d’estate tornano al Sud con l’accento del Nord e quell’aria insofferente da “lì è tutto un altro mondo”, conseguenza della mutazione genetica in terra padana della donna radical chic medio borghese, fu terrona, viva Salvini. Imbusta la spesa col trucco perfetto, la piega perfetta, lo smalto perfetto e la mano lesta, ma non abbastanza da sfuggire all’attenzione di mio marito:
– Senta, lei ha preso le mie pesche –
– Oh, mi scusi… –
– Si figuri, può prenderle se le servono (mancava che le dicesse “le prenda, buona donna”) –
– Ma s’immagini, ho già le mie! (mancava che gli dicesse “lei non sa chi sono io”) –
Sono quasi certa che la sua sia stata una disattenzione dovuta alla fretta, ma la soddisfazione nel vederla andare via con l’ imbarazzo che i presenti la considerassero una cleptomane, valeva mille volte il prezzo di quel sacchetto di frutta.-
(Coscienza) – Mi stupisce vederti così spietata. –
( Io ) – Forse è questo caldo che scopre una cattiveria sopita d’inverno. –
(Coscienza) – Non dirmi che cominci a lamentarti pure tu per il caldo!?! –
( Io ) beh, non è facile mantenere lucidità ed autocontrollo con queste temperature…Stamattina guardavo l’armadio e stentavo a credere che siano serviti e verrà il momento in cui serviranno cappotti, sciarpe, maglioni. E poi sono sempre così stanca…-
(Coscienza) Sì, lo so: hai la pressione bassa, il ferro basso, tu sei bassa… –
( Io ) Fai la spiritosa? –
(Coscienza) – Dai, scherzo…piuttosto dimmi, come stai? –
( Io ) – Ora bene…Ora no…Ora bene…Ora no… –
(Coscienza) – Sei indecisa? –
( Io ) – No, ho il ventilatore in modalità girevole. –

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Dialogo con la mia coscienza N°27

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(Coscienza) – A cosa stai pensando? –
( Io ) – Ad una conversazione in palestra. –
(Coscienza) – Con chi? –
( Io ) – Con un’amica mentre aspettavamo l’insegnante per la lezione di fitness. –
(Coscienza) – Raccontami –
( Io ) – Stavamo parlando di diete, caldo, figli… quando mi si avvicina per scrutarmi meglio e mi dice
“Ma metti il fondotinta per venire in palestra?”
“Perchè? Tu no?”
“No, lo uso solo nelle grandi occasioni”
“Beh, io guardo la vita con entusiasmo e per me ogni giorno è speciale”. E giù risate come nei finali degli spot pubblicitari.
(Coscienza) – Ti sembra il caso di conciarsi come Joker che tenta di tenersi in forma mentre Batman è distratto? –
( Io ) – Ho un trucco più scuro. –
(Coscienza) – Allora, come una cantante gospel che si allena tra una prova del coro e l’altra…? –
( Io ) – Hai ragione, ma mi consolo pensando a quelle che truccate sono peggio di me. –
(Coscienza) – Cioè? –
( Io ) – Le partite di calcio. –

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Dialogo con la mia coscienza N°26

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(Coscienza) – Stai facendo un bilancio? –
( Io ) – Beh, sì…Prendevo la macchina anche per girare tra le corsie del supermercato e in palestra ci sarei andata solo se ci fosse stato un buffet, non avrei mai creduto di riuscire a fare sette mesi senza esitare. –
(Coscienza) – Sei proprio soddisfatta. –
( Io ) – Certo, e ripeterò questa esperienza anche il prossimo anno per il mio benessere fisico e mentale: mangio meno, meglio, sono rientrata nei miei jeans preferiti, ho cominciato ad ascoltare musica nuova che sento durante gli allenamenti e riesce a rilassarmi anche fuori da quell’ambiente. A proposito di canzoni, ho cercato Hozier su Wikipedia ed ho visto che 1990 era la data di nascita. “Possibile che abbia 15 anni?”, mi sono  detta: 25 anni, chi è nato nel 1990 ha 25 anni, ti rendi conto?!? –
(Coscienza) – Devi pensare che i nati nel 1997 quest’anno prenderanno la patente. Basta fare due conti.
Mi dicevi della musica…Oltre ad Hozier, chi ti piace adesso? –
( Io ) – Ed Sheeran, Radiohead, Ligabue…-
(Coscienza) – La compagnia non ti manca… –
( Io ) -… e Vasco Rossi. –
(Coscienza) – ….. –
( Io ) – Capito? Ehi, ci sei ancora? –
(Coscienza) – Vasco Rossi, eh? Solo per questo, se fossi in tuo marito, penserei seriamente di diventare il tuo primo marito. –
( Io ) – Dai, non esagerare! –
(Coscienza) – E tu rimangiati la parola. –
( Io ) – Giammai! –
(Coscienza) – Perchè? –
( Io ) – Ho paura d’ ingrassare… –

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Dialogo con la mia coscienza N°25

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(Coscienza) – Ti vedo preoccupata –
( Io ) – Lo sono –
(Coscienza) – Capisco…Sono giorni difficili… –
( Io ) – Difficili?!? Sono proprio brutti, più delle canzoni di Paolo Conte quando non le canta Paolo Conte e si presentano all’improvviso come quei ciclisti della domenica schierati come le frecce tricolore davanti alla macchina e senza possibilità di superarli. –
(Coscienza) – Devi trovare il conforto e la forza di andare avanti nelle cose che ti hanno reso felice –
( Io ) – Non lo so… –
(Coscienza) – Dai, provaci! –
( Io ) – Non è facile… La mia memoria sembra annebbiata. –
(Coscienza) – Su, fai uno sforzo! –
( Io ) – Va bene…Allora, cerco di andare indietro nel tempo…
(Coscienza) – Sì –
( Io ) – Quando la tranquillità regnava sovrana… –
(Coscienza) – Vai! –
( Io ) – Nessuno si lamentava… –
(Coscienza) – Bene! –
( Io ) – E ogni cosa era al suo posto… –
(Coscienza) – E allora? –
( Io ) – Pangea! –