sciccosoDecido egoisticamente di cucinare qualcosa di buono per pranzo perchè è altamente egoistico decidere di cucinare qualcosa di buono al solo fine di ricevere consensi fatti di quel silenzio assenso lungo quanto tutto il pasto. Apro il frigo e vedo gli avanzi di ieri: risotto, pollo con patate, un piccolo pezzo di tiramisù nell’angolo della pirofila come un pugile dopo un KO e penso che i fagiolini possano rappresentare un salutare cambio di idea e la giusta rinuncia al mio quarto d’ora di gloria. C’è caldo. Giugno è iniziato da poco ed io non ricordo ancora come riuscivo a sopportarlo negli anni passati. Mi viene però in mente una giornata d’inizio estate come questa, ero insieme alla mia amica senza la quale era impossibile vedermi, inseparabili come solo l’adolescenza riesce a farti essere e gli stessi gusti musicali, modi di pensare, trucco, look, parrucchiere ci avevano reso così simili da essere sempre scambiate per sorelle. Per gli altri un errore, per noi un complimento ed un tacito obiettivo. Quel pomeriggio di un giorno caldo come oggi, qualcuno dal lungomare indicò un gruppo di ragazzi in spiaggia – Ma quello non è Michele Zarrillo?!? – Era il 1982 e pure i sassi che il sospettato numero uno tirava in acqua, cantavano “Una rosa blu” e questo spiega la folla di curiosi che in breve diventò un piccolo corteo al seguito del cantante, generoso di tempo e disponibilità nel firmare autografi dentro la piccola tabaccheria del paese.Tenevo in mano il mio “A Milena con simpatia. Michele”, ma rimasi visto che mi trovavo a 30 centimetri ed una manciata di millimetri da uno dei cantanti più amati del momento che, andando via, si avvicinò e mi fece una carezza. Tra tutte le persone presenti, proprio a me. Poteva farla alla mia amica o ad una delle tanti ragazze presenti ed invece aveva scelto me. Conclusione immediata: era innamorato! Non sarebbe stato un problema se avevo solo 14 anni e lui era più grande di me anche se ancora molto giovane perchè tutti in quegli anni erano giovani, anche gli anziani erano giovani. Almeno, così ricordo.
Non lo trovo. Quel foglietto di block notes con dedica è sparito tra biglietti di concerti, cartoline di amici e foto indegne di essere esibite. Mi viene il dubbio di averlo sognato. I telefonini non esistevano ancora per avere una foto da postare per ricevere tanti like con altrettanti commenti e ogni momento è stato affidato alla memoria. Meglio così che vedere tutta questa poesia diventare prosa scadente. Chissà cosa farei se lo incontrassi oggi… Chissà cosa farei se io incontrassi quella ragazzina di 14 anni.. E cosa farei se oggi io incontrassi me? Forse mi riconoscerei, farei un cenno con la mano e, dall’altro lato della strada, riceverei una risposta al mio saluto da chi sta pensando ad uno scambio di persona.
Vado a spuntare i fagiolini.