chirurgiaCi cascano, ci ricascano e tutto fa pensare che continueranno a cascarci.
L’ultima, in ordine di tempo, è Renée Zellweger, paffuta icona delle single nella sua interpretazione di Bridget Jones, irriconoscibile adesso nei lineamenti nuovi di zecca, allungando l’interminabile lista di chi ha affidato ai bisturi un aspetto sfiorito e la mancanza di rassegnazione in cambio di sorrisi rigidi, espressioni poche e pietrificate, volti allungati, allargati fino a trasformarsi negli Avatar di loro stesse. E passare da bellezza statuaria a statua di cera è stato un attimo.
Ma non è necessario volare in America o guardare solo al mondo hollywoodiano per vedere i disastri della chirurgia estetica: basta accendere la televisione, sintonizzarsi su La7 e vedere la Gruber per chiedersi se Otto e Mezzo sia il nome del programma o il numero di interventi alla faccia.
Certo, non è facile accettare le rughe quando cominciano a marcare il tuo giovane volto, le giudichi premature, inopportune, sfrontate, sbagliate e la prima ti spiazza, la seconda la disprezzi, le altre le aspetti per lasciare che siano loro a raccontarti.
Penso a cosa sarebbe stata la Magnani senza la sua bellezza da popolana, verace e carismatica allo stesso tempo, penso alla Marchesini che si è concessa al pubblico del teatro e per lei l’aggettivo grande non è mai sprecato, penso al volto di mia madre che ho visto cambiare nel tempo, con quel solco nella fronte, evidente quando era perplessa o arrabbiata ed ora vedo nella mia. Solo per questo non ci rinuncerei mai.
Due semplici consigli:
per mantenere intatta la vostra bellezza, usare una buona idratante e cancellare il numero del chirurgo estetico;
per non vedere più le rughe in viso, basterà non guardarle.

Ma vi devo dire tutto io?