super-woman woman– Che lavoro fai?

– Sono casalinga.
– Ah…niente!
Questo è quanto si sente dire sempre, e sottolineo sempre, una donna che non ha un’occupazione fuori dalle mura domestiche perchè se non hai un mestiere, e dunque non produci, non possiedi un’identità sociale, non esisti e il tuo vissuto merita d’essere consegnata ai posteri accompagnato dall’ aforisma di Dino Risi ” Nacque, non visse, morì”.
Nell’immaginario collettivo questa creatura mitologica metà donna e metà divano dell’Ikea trascorre le sue amene giornate sdraiata ad aspettare che si asciughi lo smalto mentre guarda con occhi trasognati la trecentomillesima puntata di qualche soap opera e l’unico suo sforzo sia stendere la mano a cucchiaio per chiedere al consorte lavoratore carte di credito o contanti da spendere in lunghe sedute dall’estetista commentando le notizie delle riviste di gossip tra un massaggio ed una maschera al viso o dilapidarli negli interminabili pomeriggi di shopping con colleghe scansafatiche da concludere sorseggiando aperitivi e sgranocchiando noccioline mentre si progetta la prossima uscita.
Falso come un paio di Hogan comprato dai cinesi!
Lo so, non farà mai curriculum essere una buona economa nel riuscire a quadrare il bilancio pagando mutuo e bollette mantenendolo in attivo con la cena al ristorante una volta al mese o il weekend fuori per le più abili. Non farà mai curriculum crescere figli nel molteplice ruolo di maestra nelle infinite ore ad insegnare loro verbi e tabelline, di medico quando nelle emergenze decidi ed agisci con la sicurezza da Dr House sotto gli occhi sgranati e smarriti di tuo marito cercando di essere anche una buona educatrice forte del binomio qualità/quantità di tempo dedicato, tanto desiderato quanto irraggiungibile per le donne che entrano dal portone di casa all’ora di cena. Non farà mai curriculum cogliere gli umori ed essere paravento dei malumori di chi torna da scuola o dall’ufficio e al bisogno consigliera, consolatrice, segretaria ed improvvisarti anche psicologa di famiglia nelle situazioni più delicate con orari da Autogrill e senza cambio di turni.
E figuriamoci poi se fa curriculum non essere informate solo di sconti al supermercato o dell’apertura dell’outlet vicino casa, ma leggere libri, quotidiani ed avere insospettabilmente una coscienza e conoscenza politica.
Ma questo è l’unico caso in cui viene sovvertita ogni regola matematica e 1 + 1 + 1 = 0.
Cominciate a pensare che siano poco divertenti l’espressioni “Casalinga di Voghera” o “Casalinghe disperate”? Avete indovinato.
Sospettate che quanto detto sopra abbia un contenuto autobiografico? Avete fatto di nuovo centro: scrivo mentre ho le lenticchie sul fuoco ed una ciambella da sfornare con l’occhio sempre alla sveglia per la riunione al liceo di mio figlio, dove sicuramente mi candideranno a rappresentante di classe dei genitori perchè io non lavoro, pertanto non ho impegni. Dicono…
E adesso rifacciamo il dialogo iniziale.
– Che lavoro fai?
– Sono casalinga.
– Davvero? Complimenti!